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| Giunse lì, con un balzo aggrazziato, da non sapeva neanche dove, per atterrare in un grande e curato giardino pieno di fiori. Il giardino di un... castello? Un castello, proprio lì vicino! Ma che epoca era? Che posto era? Scosse la testa, come se avesse battuto la fronte da qualche parte e ora si volesse risvegliare dopo la botta. No, c'era qualcosa che non andava; ricordava solo che era ad Amsterdam, ed era notte, e poi aveva raccolto un pezzo di specchio in un vicolo... e.... Dopo aver riflettuto per un attimo su quella stranezza, Mukuro non potè fare a meno di sorridere. Non sapeva dove fosse capitato, ma non gli interessava... L'importante era uscire da quella maledette vita, da quella maledetta noia. E quel luogo sembrava fatto al caso suo! Si stiracchiò, spostandosi di lato i capelli blu scuro, e socchiudendo gli occhi di colore diverso. Tanti avevano cercato di scoprire il mistero dei suoi occhi, ma a nessuno aveva rivelato la verità... Si guardò un po' attorno, stupefatto: quello dove si trovava doveva essere un mondo fantastico. Poi, delle voci lo distrassero. Dentro al castello si sentivano dei rumori... Altra gente? Incuriosito, andò a vedere, e si ritrovò in un grandioso atrio. Proprio lì vide quelli che sembravano dei ragazzi, più o meno della sua età. Così si incamminò silenziosamente verso di loro, con la sua solita andatura elegante e aggraziata, un sorriso misterioso sulle labbra. Giunse di soppiatto alle spalle della ragazza: la vedeva solo da dietro, ma sembrava essere veramente carina. In quanto agli altri due... mh... due ragazzi niente male! Lui non si faceva alcun problema con i maschi! Piombò da dietro alla bionda, posandogli il viso sulla spalla destra e guardandola da vicino. Rise, prima di commentare in un sussurro "Uhm... carina". Poi si staccò da lei, ridacchiando, e s unì al cerchio che avevano formato le tre persone. Squadrò dall'alto in basso gli altri due, e disse compiaciuto "Neanche voi siete male" con voce un po' ironica ma piuttosto enigmatica. Infine cercò di tornare serio. Dopotutto, non era educato comportarsi da maniaco con degli sconosciuti. Dopo qualche secondo di silenzio in cui la gente lì era rimasta zitta, evidentemente sorpresa, lui si presentò. "Scusate l'interruzione. Sono finito qui e non so neanche come o perchè... Non è che potreste darmi qualche..." tornò a fissare la ragazza "...indicazione?" poi sorrise, e rivolse la sua attenzione al ragazzo coi capelli azzurri "Piacere comunque, mi chiamo Mukuro Rokudo".
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